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Piano Juncker

Think Global

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Cos’è il Piano Juncker?

Il Piano Juncker è elemento organico. Mentre individua quelli che sono gli interventi necessari nel campo dell’economia reale che possano dare nuova linfa alla crescita, parallelamente individua e cerca di porre rimedio a quelli che sono mali atavici dell’Europa ai tempi della crisi. Se è vero che, seppure a fatica, nei fatidici sette anni da quando il treno della recessione ha lasciato la stazione il valore della produzione in Europa è tornato sugli stessi livelli, il valore degli investimenti resta tristemente basso, diventando drammaticamente basso per le aree periferiche dell’Europa. Da qui l’obiettivo principale del Piano, cioè quello di convogliare flussi economici che non attingano più a meccanismi di produzione di debito pubblico, ma che, attraverso l’intervento dello strumento della leva finanziaria, utilizzando fondi destinati ad essere GRANT, per “creare” (in realtà spostare) liquidità per il finanziamento di opere necessarie alla crescita.  

Quali sono gli strumenti a disposizione?

Il pacchetto di misure per gli investimenti proposto dal Piano Juncker ed approvato il 9 giugno 2015 dal Consiglio e dal Parlamento europeo si muove su tre linee d’azione:
- Attraverso la creazione di un Fondo Strategico Europeo per gli Investimenti (FEIS) si punta a mobilitare risorse finanziarie per gli investimenti che non vadano ad incidere sulla spesa pubblica e dunque non aumentino il debito pubblico;
- L’istituzione di un European Investment Advisory Hub che si ponga l’obiettivo di migliorare il modo in cui la finanza raggiunge l’economia reale. Un organismo che fosse gestito dalla Banca europea degli investimenti (Bei) e dalla Commissione europea, e che fornisca assistenza tecnica agli investitori istituzionali e privati nell’individuazione di progetti che posseggano le caratteristiche opportune per giungere a finanziamento;
- Il miglioramento e la riforma della regolamentazione finanziaria e non-finanziaria, sia a livello di legislazione europea che a livello nazionale che possa creare i presupposti per rimuovere le barriere agli investimenti. 

Le risorse stanziate sono indirizzate verso cinque ambiti d’intervento:
- Infrastrutture;
- Ricerca e sviluppo (R&S) e innovazione;
- Investimenti in educazione, formazione, sanità e Ict (Information and Comunication Tecnology);
- Sviluppo e modernizzazione del settore energetico, rinnovabili ed efficienza energetica;
- Supporto finanziario per Pmi e imprese Mid-cap. 

Per le finalità poste si avvarrà di tre strumenti specifici: 

- Garanzie su interventi a rischiosità elevata;

I costi delle garanzie finanziarie concesse dal FEIS e dalla BEI ai singoli progetti non sono a prezzi di mercato, ma a prezzi più bassi, per compensare eventuali difficili condizioni dei singoli Paesi membri. 

- Prestiti Subordinati;

prestiti assistiti dalla clausola di subordinazione: in caso di liquidazione o di procedura concorsuale, il rimborso del capitale è condizionato all’integrale soddisfacimento di tutti gli altri creditori non egualmente subordinati. 

- Operazioni di Equity;

Cioè si utilizzano intermediari finanziari appositamente selezionati (istituti bancari, fondi d’investimento, fondi di venture capital, ecc.) e per il quale viene messo a disposizione delle imprese un capitale di rischio e/o capitale mezzanino per investimenti in fase di avviamento (start-up e early stage) ed espansione;

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Perché affidarsi ad Elan Consulting?

Il Piano Juncker è un contenitore importantissimo per lo sviluppo di idee infrastrutturali e per la possibilità di attrarre grandi investimenti sul sistema nazionale, ma coinvolge diversi e diversificati attori ed è necessario che gli stessi sappiano muoversi nelle righe delle diverse tipologie di strumenti che utilizza, tutti molto specifici e competenti. . 

Le procedure necessarie per poter attingere alle opportunità che esso mette a disposizione devono essere accompagnate dalla stesura di una documentazione tecnico-economica capace di dimostrare la bontà dell'iniziativa, il suo grado di innovazione e coerenza con gli obiettivi del Piano Juncker oltre che determinare la sua sostenibilità.

​Lo stesso grado di competenze e completezza di documentazione che deve essere presentata a banche intermedie per l'accesso ad agevolazioni sul credito da richiedere sulle agevolazioni messe a disposizone dalle misure prima citate.

Serve poi un elemento capace di mettere in relazione in maniera fattiva progettisti, enti pubblici, aziende private ed investitori, in unioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi progettuali.

In tutto questo la Elan Consulting mette i suoi professionisti a disposizione, a supporto degli imprenditori e degli enti pubblici per redarre e produrre tutta la documentazione necessaria e gestire in maniera diretta i rapporti con gli enti preposti alla valutazione ed alla gestione al fine di ottenere le agevolazioni previste. 

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